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al testo di Alfredo Rienzi
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Poeti (di Torino) in 10 righe - 13. Max PONTE
Max Ponte (1977) vive e lavora a Torino, dove si è laureato in Filosofia con una tesi in Estetica. Svolge attività di ricerca presso l’Università di Parigi-Nanterre. Ha pubblicato in versi: Eyeliner (Bastogi, 2010) e 56 poesie d’amore (granchiofarfalla, 2016). Nel 2015 pubblica in ebook il saggio Potere Futurista e suoi racconti e poesie sono presenti in antologie, riviste e raccolte collettive. Curatore di mostre, programmi radiofonici, incontri poetici, poetry slam, è ideatore de L’Angelico Certame (un nuovo format di gara poetica) e di Poeticilibri, rassegna di poesia contemporanea.
“La poesia può essere declinata in vari modi complementari. Io stesso sono autore di poesie classiche e poesie performative, visive, sonore.” È lo stesso Max Ponte (Versante ripido, 01/2016) che ci fornisce utili coordinate per la sua poetica, altra preziosa singolarità nell’areale torinese (e non solo). Dalle densità di “allitterazioni, assonanze, polisensi [che] riescono in sagre festose” (A. Lora Totino) Ponte mesce “facondo gorgoglio linguistico” – dagli echi futuristi e visivo/sonori - “e una più posata e ragionata folgorazione del valore significante dei singoli testi” (A. Saveriano).
http://www.maxponte.blogspot.it/
Ho bevuto la tua clorofilla
Ho bevuto la tua clorofilla di fata silvestre ho sentito il tuo collo crescere sulle mie labbra la lingua nel solco chissà dove eran finite le tue scarpe di vernice mentre la città taceva chissà dove si trovava l’autobus numero 61 chissà le redazioni dei giornali chissà mentre tu ti muovevi su di me e i tuoi capelli i tuoi capelli facevano mentre emettevo resina i tuoi capelli facevano la fotosintesi
in 56 Poesie d’amore, granchiofarfalla, 2016, pag. 14
Ho provato a star senza di te ma poi mi appassivo
Ho provato a star senza di te ma poi mi appassivo il cielo diventava plumbeo plumcake plastico i giorni non sterzavano più in curva anche il mio rapporto con i gatti diventava difficile mi pareva che tutto mancasse di sostegno gli alberi si afflosciassero e anche le auto le auto se ne andassero in giro stancamente Ho provato a star senza di te ma poi mi appassivo non capivo la funzione della ghiaia e continuavo sì continuavo a pensarci senza motivo
in 56 Poesie d’amore, granchiofarfalla, 2016, pag. 15
Una lunga e logorroica poesia che filtra
Una una lun una lunga e allupata poesia livida lonza luppola torbida trepida tumida serpica stupida tropicana sempre e comunque logorroica brodaglia stolida ora tracimata sempre da detto prepuzio precipizio ora filtra nelle falde vocali fere fino al centro della terra infeltrita cimicia a p i p o p u p e a o i o o o u o e a e i e o e u e e a s i s o s u s e a i i i o i u i e a a i a o a u a e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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